Undici anni fa Pasqua capitò esattamente il 16 aprile, come quest'anno. Io conservo ancora il mio diario del 1995, quando ancora non conoscevo i computer (per non parlare di Internet!), pochi giorni prima che la mia avventura nel mondo del fumetto cominciasse, in giorni in cui ero immersa in una storia di gattini randagi che al momento sembrava triste e insuperabile. Riporto quelle pagine.
Domenica, 16 aprile 1995
Che cosa tremenda. Oggi è Pasqua, eppure... ora ti racconto. E' stata una bella giornata. Io ho fatto uscire un po' Micia perché da quando ha partorito non è quasi più uscita, quando arriva un inquilino, il sig. X, col cane. Gli animali si affrontano e io stavo per riprendere Micia quando il padrone del cane ha cominciato a prenderla a calci nel ventre. Io vado per raccoglierla ma lei è tanto spaventata che mi morde. Ho perso un po' di sangue e mi fa male il polso destro.
Lunedì, 17 aprile 1995
Sono preoccupata. Quel X ha detto a mamma che farà prendere provvedimenti contro Micia. Non so che fare.
In mattinata sono andata da C. [la dottoressa che mi curava all'epoca] che mi ha visitata. Non sto male anche se la mano è gonfia e duole ancora. Non ho più fatto l'antitetanica perché mamma non è riuscita a trovare il siero: è stato ritirato dal mercato perché era un po' pericoloso. Mi fa un po' male scrivere perciò ti lascio.
Tigre è stata libera [in casa, non all'esterno] tutta la giornata, ma più che altro ha dormito, anche se in mattinata ha giocato parecchio. Mamma ha il turno di notte e io vorrei tanto scrivere.
Martedì, 18 aprile 1995
Quel X è un prepotente. Sono furibonda. Ha minacciato il portiere. Dice che se Micia non se ne va lui lo fa licenziare. Poi ha chiuso Micia e i gattini in casa e ha ritirato le chiavi. Io ho telefonato a "Fido Amico": ciò che ha fatto è illegale, da denuncia. Comunque Micia e i piccoli li abbiamo portati in garage, nel nostro! Io ho scritto alla signora E.P. raccontandole tutto. Alle nove del mattino ho telefonato a S.: della scuola non si sa ancora nulla!
Mercoledì, 19 aprile 1995
Micia e i piccoli stanno cominciando ad abituarsi al garage. Io ho fatto uscire Micia in giardino un paio di volte. Adesso quel X non può dire nulla perché i gatti sono nel nostro garage, che è privato, e non nell'appartamento "condominiale". Però il garage è freddo, umido e buio. Bisognerà trovare un'altra sistemazione.
SPIEGAZIONICe ne vogliono, mi rendo conto. Micia (la gatta tigrata della foto), era una gatta randagia che era stata trovata da mia mamma sul luogo di lavoro qualche mese prima. Dove lavorava mamma c'era una colonia felina numerosa, ma Micia era stata dovuta traslocare con urgenza perché era in una situazione a rischio (nel senso che si era stabilita in una zona in cui i gatti non erano ben visti). Il nostro portinaio aveva deciso di adottarla, al momento la sua casa era ancora in allestimento, ma avevamo cominciato a farci stare Micia. Per non lasciarla sempre sola ogni giorno io e mia mamma la facevamo uscire per farle fare un giretto in giardino. Però non avevamo pensato a sterilizzarla subito e Micia il 9 aprile aveva partorito 4 splendidi micetti. Il signor X era un tipaccio, detestava i gatti e in passato pare che avesse fatto fare una brutta fine a più di un felino randagio della zona. Inoltre pare fosse piuttosto crudele anche coi propri cani. Non li maltrattava ma se appena questi, rigorosamente di razza, si ammalavano lui non esitava ad abbandonarli. Ci ha creato molti problemi con Micia, ma li abbiamo superati tutti. Quando lui ha cominciato a comportarsi come descritto in questi giorni, l'intero condominio si è sollevato contro di lui. Alla fine sia Micia che i gattini hanno trovato casa. Freya, uno dei gattini di Micia, è ancora adesso con un amico di mia mamma ed è una bellissima miciotta undicenne molto viziata.
Tigre (la micia bianca e grigia della foto) era la mia gatta, amatissima, scomparsa nel 1997 ad appena tre anni.
E.P., a cui scrivo, è una giornalista molto amante degli animali che solo l'anno seguente sarebbe diventata la mia datrice di lavoro (ma io questo ancora non lo sapevo) e con la quale ancora oggi lavoro, anche se ormai lei è in pensione da un po', e alla quale voglio un sacco di bene.
La scuola a cui faccio cenno è l'Accademia che ho cominciato a frequentare dal 2 maggio 1995 fino a gennaio 1996 e grazie alla quale sono entrata nel rutilante (si fa per dire) mondo del fumetto.