domenica, gennaio 13, 2008

La bussola d'oro

QUESTE OSCURE MATERIE
LIBRO 1: LA BUSSOLA D'ORO

di Philip Pullman
RIASSUNTO



PARTE PRIMA - OXFORD

Capitolo 1 - La caraffa di tocai

Siamo all'interno del Jordan College di Oxford. E' sera e Lyra e Pantalaimon, il suo daimon, stanno per fare qualcosa che sanno bene non dovrebbero fare: entrare di soppiatto nel Salotto Privato. Il Salotto Privato è luogo altamente inaccessibile al College, nessuna donna può mettervi piede, tantomeno Lyra, che è solo una ragazzina. Ma anche una ragazzina terribilmente vivace, ed è proprio per questo divieto che lei tiene a entrare in quella stanza: lei è una ribelle, le sfide fanno parte del suo carattere.
Fin dalle prime battute ci accorgiamo di trovarci in un mondo simile al nostro ma differente per alcuni dettagli. Le luci elettriche vengono chiamate ambariche, la scienza si chiama teologia sperimentale e ogni persona ha accanto a sé un daimon. Cosa siano i daimon lo si scopre poco per volta, proseguendo nella lettura, per ora sappiamo solo che hanno aspetto di animale, parlano, stanno sempre accanto al loro umano e che i daimon della servitù sono quasi sempre cani, mentre i daimon dei bambini non hanno un aspetto fisso ma possono mutare forma a seconda delle necessità. Nel primo capitolo Pantalaimon appare come falena.
Lyra è appena riuscita a entrare nel Salotto Privato quando si accorge che qualcun altro sta per entrare. Così si nasconde nell'armadio. Vede così il Maestro, rettore del College, versare del veleno nella caraffa di vino tocai destinata a Lord Asriel, personaggio importante che sta per arrivare. Lyra decide di rimanere a osservare. E' vero che la situazione politica attuale è grave, i tartari hanno appena invaso la Moscovia e una guerra potrebbe scoppiare da un momento all'altro, e questo può aver spinto la mano del Maestro. Ma Lord Asriel è pur sempre suo zio (Lyra nutre una grande ammirazione per lui, ma ne è anche molto intimorita), così nonostante i consigli opposti di uno spaventato Pantalaimon, Lyra non si fa affatto gli affari suoi. Quando Lord Asriel e il suo daimon, un leopardo delle nevi di nome Stelmaria (i daimon sono quasi sempre di sesso opposto rispetto al loro umano) restano soli, Lyra si fa scoprire e avverte Lord Asriel del veleno. Poi torna nell'armadio. Lord Asriel riesce a sbarazzarsi del tocai avvelenato fingendo che sia stato fatto cadere da un servitore. La riunione con gli Accademici del College può avere inizio.


Capitolo 2 - L'idea del nord

Il Maestro è stupito di come Lord Asriel si sia sbarazzato del vino avvelenato, ma non lo da a vedere. Lord Asriel mostra agli Accademici una serie di diapositive scattate a nord, in Lapponia. Queste mostrano uno studioso con accanto un bambino. Le foto sono state fatte con uno speciale procedimento, grazie al quale l'uomo della foto appare circondato da raggi luminosi mentre lo stesso non accade al bambino. Qualcuno chiede se si tratta di un bambino reciso e Lord Asriel risponde di no. Più tardi scopriremo cosa sono i bambini recisi. Quei raggi luminosi, dice Lord Asriel, è Polvere. Gli Accademici ne sono stupiti, e sono ancora più stupiti nel vedere la diapositiva seguente: un'immagine dell'aurora boreale attraverso le cui coltri compare una straordinaria città che sembra venire da un altro mondo. Un universo parallelo?
Lyra cerca di seguire tutto con attenzione, ma quando la discussione si sposta sulla politica la cosa comincia ad annoiarla e si addormenta. Molti interessi girano attorno all'estremo nord del mondo e Lord Asriel sta per partire per una spedizione lì diretta. A riunione terminata, rimasta sola con lo zio, Lyra gli chiede di portarla a nord, ma lui rifiuta e la spedisce nel suo giusto posto: a dormire, come si conviene a una ragazzina della sua età a quell'ora.
Intanto il Maestro e il Bibliotecario parlano tra loro, in privato. Si sentono sollevati che Lord Asriel non abbia preso il veleno, perché non sopportavano di dover uccidere. Ma avevano dovuto provarci, per questioni politiche. Apprendiamo che in quel mondo il potere è nelle mani della Chiesa, anche se il papato è stato abolito da secoli, che, attraverso l'Intendenza Generale per l'Oblazione e la Corte Concistoriale, si adopera affinché il dogma venga rispettato. E le teorie sulla Polvere e sull'esistenza di mondi paralleli sostenute da Lord Asriel sono considerate eretiche, ecco perché il Maestro aveva cercato di avvelenarlo: non voleva causare al College problemi con le autorità per la sua amicizia con l'uomo. Ma ora il Maestro deve pensare a salvaguardare Lyra. Lei di sicuro avrà una parte importante nella vicenda, come profetizzato dall'aletiometro, però, e questa è la parte più curiosa, non ne dovrà essere consapevole. Dovrà agire ignorando l'intera faccenda.

Capitolo 3 - Lyra e il Jordan College

In questo capitolo conosciamo meglio la protagonista e l'ambiente in cui s'è mossa finora.
Lyra Belacqua è orfana e Lord Asriel, suo zio, è il suo unico parente. Vive al Jordan College perché a esso è stata affidata quand'era piccolissima, ma non vi studia. Riceve lezioni saltuarie e casuali su materie saltuarie e casuali, ma per il resto è una piccola selvaggia, un vero maschiaccio, astuta, loquace, curiosissima e bugiarda matricolata. Ha circa 12 anni ma ne dimostra di meno. Passa il suo tempo a saltare sui tetti e a ingaggiare lotte coi ragazzini di Oxford, lei è capo di una banda di ragazzini e il suo miglior amico è Roger, un garzone di cucina suo coetaneo. Ora come ora è presa da una lotta coi figli dei gyziani (sorta di zingari che vivono su barche lungo i fiumi). Lord Asriel, che ogni tanto la interroga per conoscere lo stato della sua educazione, ridacchia del suo essere discola e le suggerisce di non esplorare solo i tetti, ma anche i sotterranei del College, che certo custodiscono molti segreti. Lei lo fa con Roger, ma finisce solo col combinare i suoi soliti disastri, assaggia del vino e sta male, giocherella con dei teschi e poi ha gli incubi. Dai gyziani viene a sapere dell'esistenza degli Ingoiatori. Di loro si parla tanto, anche se sono solo ipotesi, alcune molto fantasiose. Quel che si sa è che ogni tanto i bambini scompaiono per non tornare più. Pare che compaia una bella signora, con uno scimmiotto dorato per daimon, che attira i bambini, spesso poveri e disagiati, e li porta via promettendo dolci, giochi e cose meravigliose. Ma forse i bambini vengono uccisi. O diventano schiavi dei tartari. O vengono mangiati. O chissà cosa. Lyra di questa storia coglie solo il lato ludico, comincia, con i suoi amici, a giocare agli Ingoiatori, e per lei per il momento la cosa si chiude qui.
Ma ora sembra che gli Ingoiatori siano arrivati a Oxford. Billy Costa, un ragazzino gyziano, è appena scomparso. E ora Lyra si accorge che anche Roger non si vede più. Anche lui è stato preso dagli Ingoiatori? Disperata, corre al College, ma di Roger nessuna traccia. Poi le viene in mente la foto mostrata da Lord Asriel. Qualcuno che chiedeva di un bambino reciso. Gli Ingoiatori fanno questo? Tagliano i bambini? Lyra crede che la risposta sia a nord, e vuole andarci per salvare Roger.
Ma in quella viene chiamata a cena dal Maestro. C'è una persona importante che vuole conoscerla per cui l'ordine è imperativo.
La persona in questione è la signora Coulter, una donna bellissima, affascinante, dai capelli neri e uno scimmiotto dorato come daimon.

Capitolo 4 - L'aletiometro

Lyra è affascinata dalla signora Coulter, che è una studiosa, a capo dell'Intendenza Generale per l'Oblazione, una personalità illustre e rispettata, e ha in programma un viaggio al nord.
Lyra, che è ormai cresciuta e dovrebbe seguire studi più seri di quanto fatto finora, viene richiesta come assistente: la signora Coulter la porterà a Londra e curerà la sua istruzione. Lyra acconsente con gioia, nell'entusiasmo della novità ha già dimenticato Roger.
Prima della partenza il Maestro, in gran segreto, le consegna l'aletiometro, che aveva ricevuto a sua volta da Lord Asriel. Si tratta di un oggetto rarissimo, una sorta di bussola con tre lancette e diversi disegni sul quadrante. Che fa un aletiometro? domanda Lyra. Dice la verità! risponde il Maestro. Ma come funzioni, la ragazzina deve scoprirlo da sola. Il Maestro le raccomanda di prestarci molta attenzione e di non mostrarlo a nessuno, specialmente alla signora Coulter.
L'indomani uno zeppelin (evidentemente in questo mondo si vola non con aeroplani ma con zeppelin, palloni, dirigibili ecc.) porta Lyra e la signora Coulter a Londra.
La nuova vita è affascinante. Lyra, abituata a una vita selvaggia coi ragazzini di Oxford e all'austerità grandiosa del Jordan College, è inebriata dal lusso, dalla comodità e dalla femminilità della casa della signora Coulter. Un mondo che lei ignorava. Ma ora sta per imparare ad assaporare nuovi piaceri, come bagni caldi in soffice schiuma, abiti alla moda, pranzi in ristoranti di lusso, vita mondana e giornate di shopping. Per fortuna l'istinto le suggerisce di tenere nascosto, e di non perdere mai d'occhio, l'aletiometro. Lei non sa che farsene per il momento e crede che il suo compito sia di consegnarlo a Lord Asriel appena lo incontrerà.

Capitolo 5 - Il ricevimento

Lyra è entusiasta della signora Coulter, ma Pantalaimon ne diffida moltissimo.
La signora Coulter insegna molte cose alla ragazzina, cose sul nord, sulla teologia sperimentale, sull'aritmetica e così via.
Ma Lyra sta perdendo fiducia in lei. Lei continua a parlare di partire per una spedizione al nord, sembra perfino organizzarla, acquistando capi di vestiario adatti e materiale vario, ma è evidente che è solo un modo per distrarre Lyra e che non ha alcuna intenzione di partire davvero.
Decide invece di dare un ricevimento e Lyra s'impegna molto nella sua organizzazione.
Lyra ha preso l'abitudine di portare sempre con sé, in una borsetta, l'aletiometro. Perché è più che mai convinta che la signora Coulter stia cercando di prenderglielo.
E ne ha la certezza quando, poco prima dell'inizio del ricevimento, la signora Coulter le impone di posare la borsetta con dentro l'aletiometro. La scusa è che non è buona educazione portare una borsa in casa, ma la reazione aggressiva della signora Coulter e il modo in cui il suo scimmiotto afferra e maltratta Pantalaimon (e un daimon è l'anima incarnata del suo umano, se un daimon soffre anche il suo umano soffre e viceversa) paiono decisamente sproporzionate: è evidente che la signora Coulter approfitterà della festa per mandare il suo scimmiotto a frugare nella borsa di Lyra, cosa che effettivamente avviene. Lyra decide di fingersi remissiva, ma sta in campana tutta la sera.
Aguzzando occhi e orecchie per ascoltare i discorsi degli invitati importanti, viene a sapere che Ingoiatori è solo un termine popolare per definire l'Intendenza Generale per l'Oblazione, che di tanto in tanto preleva dei bambini, appunto dalle classi più disagiate, per portarli in un loro centro in Lapponia ed effettuarvi non specificati esperimenti sulla Polvere. E la signora Coulter è a capo dell'Intendenza, dunque è lei la signora che rapisce i bambini per farci chissà cosa.
Lyra prende la sua decisione: prende l'aletiometro, gli abiti più pesanti acquistati per la fantomatica spedizione, altri attrezzi che potrebbero servirle e, insieme a Pantalaimon, fugge via da quella casa, via verso il nord, per salvare Roger, proprio come voleva fare all'inizio.


Capitolo 6 - Le reti da lancio

Dire di fuggire è un conto, farlo davvero un altro. Lyra scappa nel cuore della notte, ma ben presto si rende conto che lei non conosce Londra e non sa dove andare.
Prendere la Ferrovia Ctonia (che dev'essere la loro metropolitana) è fuori discussione, e poi le fa paura l'idea di finire sotto terra. Scappa allora lungo il Tamigi, pensando di trascorrere la notte sotto un ponte. Ma qui viene aggredita da due uomini, che la catturano con una rete da pesca. Che siano Ingoiatori?
Due frecce partono dal buio e uccidono i due uomini, i cui daimon svaniscono all'istante (perché quando una persona muore anche il suo daimon si spegne). A uccidere i due, che non erano Ingoiatori ma mercanti turchi (che volevano rapire Lyra per poi rivenderla come schiava) sono stati dei gyziani, tra cui Tony Costa, fratello maggiore dello scomparso Billy. I gyziani riconoscono Lyra e la portano al sicuro sulla loro barca, affinché lei possa rifocillarsi e raccontare la strana storia in cui è venuta a trovarsi.
A loro volta i gyziani e Ma Costa (la mamma di Billy e Tony) le raccontano le novità: Lord Asriel è stato rapito e viene tenuto prigioniero al nord, sorvegliato dai panserbjørne, gli orsi corazzati.
Siccome i più colpiti dagli Ingoiatori sono proprio i gyziani, questi stanno organizzando un raduno per preparare una spedizione di soccorso. Anche Lyra parteciperà al raduno, che si terrà ai Fens, zona paludosa frequentata solo dai gyziani.


Capitolo 7 - John Faa

I gyziani portano Lyra ai Fens seguendo le loro vie d'acqua, ma la tengono nascosta perché intanto la signora Coulter ha allertato la polizia, che sta cercando ovunque la bambina.
Lyra a sua volta, ora che sa cosa fare (prepararsi per andare al nord e salvare Roger ma anche Lord Asriel), è molto più tranquilla e si ambienta facilmente tra i gyziani. Alla loro riunione viene a conoscere il capo dei gyziani, John Faa, e anche Farder Coram, il loro anziano saggio, il cui daimon è una bellissima gatta. Lyra vorrebbe tanto accarezzarla, ma esiste un grande tabù che impedisce a ogni umano di toccare i daimon altrui, un gesto del genere infrangerebbe troppo l'intimità di una persona (mentre i daimon possono toccarsi tra loro). I due le raccontano la verità della sua storia, perché in questi anni i gyziani hanno sempre tenuto d'occhio Lyra.
la verità è che Lyra non è affatto orfana, ma figlia di Lord Asriel. Lui si era innamorato di una bellissima donna, sposata, e con lei aveva avuto Lyra. Il marito era una persona importante ma violenta, per salvare la bambina Lord Asriel l'aveva ucciso. E la mamma di Lyra, sconvolta, non aveva più voluto aver nulla a che fare né con lui né con la piccola. Lui era finito in prigione, dopo aver affidato Lyra a Ma Costa (per questo i gyziani sembrano avere tanto interesse in lei, perché la considerano un po' una di loro). Una volta uscito di prigione Lord Asriel aveva affidato Lyra al Jordan College. La madre è la signora Coulter, e questa scoperta è uno choc per Lyra, che invece è fiera di sapere di essere figlia di Lord Asriel, che lei considera un grande eroe.


Capitolo 8 - Frustrazione

I gyziani vogliono partire verso nord per salvare i bambini, ma non intendono permettere a Lyra di seguirli perché il viaggio può essere pericoloso. Intanto lei cerca di imparare a usare l'aletiometro, ma è difficile.
Oltre a questo è anche già diventata capo di una combriccola di monelli e si vanta moltissimo per la sua abilità nel muoversi in quei terreni paludosi e per le sue conoscenze sulla Polvere e sul nord. Ma è terribilmente frustrata perché i grandi l'hanno esclusa dai loro progetti. Lei cerca di trovare un modo per convincerli a portarla con sé.
Intanto la polizia, alla ricerca di Lyra, ha cominciato a minacciare sottilmente anche i gyziani, che fino ad allora erano sempre lasciati in pace.
Nessuno però ha intenzione di consegnare la bambina alle autorità, lo fanno soprattutto per Lord Asriel, che in passato si è tanto battuto per salvaguardare i diritti dei gyziani.


Capitolo 9 - Le spie

I gyziani hanno organizzato tutto per la spedizione al nord, compresa una squadra di spie che devono prendere informazioni sugli Ingoiatori.
Lyra sta imparando a usare l'aletiometro, che è uno strumento in grado di dare risposte quando gli vengono poste domande nel modo appropriato. Le risposte sono simboliche e vanno interpretate, ma Lyra istintivamente ci riesce. Quel che legge sono pessime notizie per i gyziani, perché compare il simbolo della morte.
La notizia viene confermata: le spie sono state scoperte e uccise, uno solo è sopravvissuto e, anche se in fin di vita, è riuscito a raggiungere le Fens per raccontare cos'è accaduto. Poi muore anche lui.
Farder Coram si rende conto che Lyra, con la sua capacità di leggere l'aletiometro, è preziosa per la spedizione, così le da il permesso di seguirli.
Le barche partono verso il mare, dove li attende la nave che li porterà al nord, nel gran Mare Germanico, e quindi in Lapponia.
Lyra deve spesso nascondersi, quando si passano le chiuse. Una sera, però, sentendosi sicura, esce all'aperto, e qui viene attaccata da alcuni insetti meccanici, di sicuro spie mandate dalla signora Coluter. Sono creature strane, impossibili da fermare, ma Lyra riesce a catturarne una, per impedire che torni indietro, e Farder Coram la sigilla ermeticamente in una scatola metallica per le foglie da fumo (cioè tabacco, sigari o sigarette).


PARTE SECONDA - BOLVANGAR

Capitolo 10 - Il console e l'orso

Il viaggio in nave sulle prime è piuttosto difficile per Lyra e Pantalaimon, che scoprono di soffrire il mal di mare. Ma pian piano i due si abituano, Lyra comincia a considerarsi un vero lupo di mare e Pan si diverte un mucchio a trasformarsi di volta in volta in procellaria, o in delfino. Anche se Lyra teme che Pan possa fissarsi in questa forma, perché un marinaio le racconta di un suo collega il cui daimon si è fissato in forma di delfino, col risultato che l'uomo non può mai mettere piede a terra perché non ci si può allontanare che poco dai propri daimon.
Farder Coram spera, una volta in Lapponia, di ricevere l'aiuto delle Streghe, perché lui una volta ne ha salvata una, Serafina Pekkala, e loro hanno un debito di riconoscenza con lui. Racconta pure che i daimon delle streghe possono allontanarsi moltissimo da loro, e questo impressiona molto Lyra: immaginare una persona senza daimon è come figurarsi un orrore incredibile, una vera aberrazione della natura.
La nave giunge a Trollesund, la capitale della Lapponia. Qui incontrano il console delle streghe, le quali in realtà sono divise in numerose fazioni, alcune che appoggiano l'Intendenza per l'Oblazione, altre che le contrastano. Serafina Pekkala è intanto diventata regina del suo clan, ma attualmente non è lì. Con una scusa, il console allontana Lyra e spiega a Farder Coram che le streghe aspettano Lyra da secoli: il suo ruolo sarà fondamentale per la sopravvivenza stessa dei mondi. Ma lei non deve saperne nulla e deve agire in totale libertà, altrimenti nulla funzionerebbe a dovere.
Il console suggerisce a Farder Coram di cercare l'aiuto di un orso corazzato che attualmente vie in città perché costretto a lasciare la sua tribù.
Il suo nome è Iorek Byrnison, scacciato dal suo clan a Svalbard, attualmente impiegato al porto, dove lavora i metalli (gli orsi corazzati sono maestri nella lavorazione del ferro) ed è pagato in cibo e alcool. E' possente, ma evidentemente molto giù, anche per la sua passione per la bottiglia, e rifiuta di aiutare i nostri.
John Faa intanto ha assoldato Lee Scoresby, un texano della Nuova Danimarca (così si chiamano in quel mondo gli U.S.A.), che ha un pallone aerostatico che potrebbe tornare molto utile.


Capitolo 11 - L'armatura

E' notte, la lunga notte artica, quando Lyra scorge per la prima volta l'aurora boreale. E qui le appare la misteriosa città già intravista nelle diapositive di Lord Asriel. E' una visione che le da le vertigini, ma che viene interrotta dall'arrivo di una magnifica oca, che però è un daimon. Il daimon di Serafina Pekkala. E vedere un daimon senza umano è una cosa da brividi per Lyra. Il daimon parla con lei e Farder Coram. L'oca, che si chiama Kaisa, spiega che l'Intendenza è lì al nord per cacciare e studiare la Polvere, che è qualcosa che viene da un altro mondo, perché non esiste un solo universo, ma tanti e tutti apparentemente nello stesso spazio. Ma solo l'aurora boreale, con la sua fine essenza, permette di intuirli o averne una fugace apparizione. Di fatto l'aurora boreale è importantissima in tutto il libro, tanto che il titolo originale del romanzo non è The Golden Compass, la Bussola d'Oro, come il film, ma Northern Lights, cioè appunto Aurora Boreale.
Lord Asriel vuole costruire un ponte tra due mondi, per questo è stato rapito.
I bambini servono per effettuare esperimenti sulla Polvere, perché questa è attirata solo dagli adulti, e vengono portati in un centro che l'Intendenza chiama semplicemente La Stazione, ma che la gente del luogo chiama Bolvangar, i campi del male. Le streghe sono sostanzialmente indifferenti a tutto ciò, ma Serafina Pekkala in nome dell'antico debito, aiuterà i Nostri.
Lee Scoresby, che conosce già da molto tempo Iorek Byrnison, spiega che l'orso in realtà non può muoversi da Trollesund perché gli abitanti gli hanno sottratto la sua armatura, e senza armatura un orso corazzato non vale nulla.
Lyra decide di convincere Iorek Byrnison, il cui aiuto è fondamentale, ad aiutarli. Ha molta paura, tanto che Pantalaimon deve tirarla per convincerla ad andare, e la cosa è dolorosa. In sostanza Pan si allontana parecchio nella direzione dell'orso, ed entrambi provano un gran dolore al cuore, come di strappo, insieme a una infinita nostalgia, finché Lyra cede e si precipita nella giusta direzione. Iorek spiega che per un orso corazzato l'armatura è la sua anima, è come un daimon per un umano, e Lyra grazie all'aletiometro scopre dove è nascosta l'armatura dell'orso.
Iorek, come una furia, corre a recuperare la sua armatura, nascosta dal prete di Trollesund. Ci vuole tutta la loquacità di Lyra per convincerlo a non far scempio dei poliziotti accorsi in aiuto del sacerdote.
Iorek cattura e uccide una foca per utilizzarne il grasso con cui pulire l'armatura, arrugginitasi nel frattempo, quindi la spedizione è pronta a partire per Svalbard.


Capitolo 12 - Il ragazzo perduto

La carovana di slitte dei gyziani, con Lyra, Iorek e Lee, intraprende il suo viaggio nella lunga notte artica tra le nevi polari. Ma l'aletiometro dice a Lyra che bisogna fermarsi in un paese vicino, perché c'è una specie di fantasma che può essere molto importante. John Faa non vuole fermarsi, si perderebbe del tempo, ma Lyra lo convince: solo lei, in groppa al possente e veloce Iorek, raggiungerà il paese, vedrà di cosa si tratta e li raggiungerà di nuovo.
Mentre Lyra e Iorek stanno per raggiungere il paese assistono a uno spettacolo fenomenale: una schiera di streghe in volo. Saranno amiche o nemiche?
In paese Lyra scopre che gli abitanti sono terrorizzati da una strana apparizione, dicono si tratti di un bambino, un bambino fuggito da Bolvangar, a cui è stato fatto qualcosa di tanto orribile da risultare lui stesso spaventoso. I paesani l'hanno chiuso in una baracca e non vogliono avere nulla a che fare con lui, e anche Lyra e Pantalaimon hanno una paura terribile di vederlo. Ma se fosse Roger? Si perdonerebbero mai di non averlo aiutato? Aprono la baracca e vedono il bambino: è un bambino confuso, smarrito, terrorizzato. E senza più il suo daimon.


Capitolo 13 - Scherma

Ecco cosa sono i bambini recisi. Ecco cosa fa l'Intendenza Generale per l'Oblazione: taglia via i daimon ai bambini. E' una cosa pazzescamente crudele, i bambini spesso non sopravvivono, e se lo fanno appaiono come menomati, come smarriti e non più in grado di ragionare. Tony, il bambino in questione, non fa che chiedere di Ratter, il suo daimon, ed appare fragile e indifeso. I paesani lo temono come un mostro orribile e sono ben contenti che Lyra se lo porti via. Perfino i gyziani, nonostante il loro coraggio, sono terrorizzati da una tale visione, ma accettano di aiutarlo. Lyra invece supera l'orrore, e forse anche il disgusto, che Tony le provoca perché nel suo cuore si fa spazio la pietà. Vorrebbe proteggere quel bambino, e così vorrebbe anche Pan. Ma il grande tabù gli impedisce di confortarlo come vorrebbe. Comunque Tony non sopravvive: muore soffrendo terribilmente e continuando a implorare che gli venga restituita Ratter.
Lyra chiede a Iorek di costruire una scatola simile a quella in cui Farder Coram ha conservato l'insetto-spia inviato dalla signora Coulter. Così è in grado di sostituirla e tenersi lei l'insetto che, non sa ancora come e perché, potrebbe tornarle utile.


Capitolo 14 - Le luci di Bolvangar

Il viaggio prosegue, ma a un tratto la carovana dei gyziani viene assalita da un nugolo di frecce. Lyra non fa quasi in tempo a rendersi conto di quel che accade: due persone la rapiscono e la portano via e lei non riesce neppure a chiedere aiuto.
Si tratta di tartari, che rapiscono bambini per venderli alla stazione di Bolvangar, proprio come stanno facendo ora con lei. Lyra è spaventata ma ha abbastanza presenza di spirito da mentire nuovamente e farsi passare per l'ingenua e stupidotta Lizzie Brooks, in viaggio con i genitori, commercianti di foglia da fumo. In questo modo riesce a darsi un'occhiata intorno senza destare sospetti. Scopre così che alla Stazione le infermiere sono particolarmente apatiche e le ragazzine con cui divide il dormitorio particolarmente curiose. Queste ultime sono giustificate: hanno paura perché neppure loro sanno che destino le attende. Ma intuiscono che non è buono. Scopre pure che alla Stazione sono in attesa di una visita della signora Coulter.


Capitolo 15 - I daimon in gabbia

Alla Stazione, che appare regolata più o meno come una scuola, con attività ludiche e sportive che servano a distrarre i ragazzini, Lyra ritrova Roger e Billy Costa. Grazie ai daimon riesce a conversare con loro senza darlo a vedere ai medici e agli adulti, studiosi, presenti. Lei partecipa alle attività e, come gli altri, viene visitata spesso (si dice per misurare la Polvere, cosa che pare plausibile).
Approfitta di un'esercitazione antincendio per avvicinarsi (Roger e Billy le fanno da complici) a un'area riservata al personale e vi scopre un laboratorio con delle gabbie. In queste gabbie ci sono dei daimon, recisi a bambini che poi sono stati dispersi nella tundra. Per fortuna arriva Kaisa, il daimon di Serafina Pakkala. Lui l'aveva tenuta d'occhio tutto il tempo, la rincuora spiegandole che i gyziani stanno per raggiungerla e la aiuta a liberare i daimon (se i daimon sono vivi vuol dire che anche i loro bambini sono ancora vivi). Kaisa porterà i daimon ai loro umani, e anche se il legame tra loro non potrà mai più essere ricucito, per lo meno saranno ancora insieme. Lyra rientra nei ranghi. Alla Stazione sono tutti molto disorganizzati e nessun adulto si era accorto della sparizione di Lyra, Billy e Roger. I tre arrivano in tempo per vedere l'arrivo di un grande zeppelin, a bordo del quale c'è la signora Coulter.


Capitolo 16 - La ghigliottina argentata

Lyra fa molta attenzione a non farsi vedere dalla signora Coluter: guai se la riconoscesse prima dell'arrivo dei gyziani. Elabora invece un piano di fuga e, grazie alla sua abilità da monella di strada, lo diffonde tra i bambini: quando lei attiverà l'allarme antincendio tutti dovranno indossare i loro abiti più pesanti, giacconi, guanti eccetera e fuggire nella tundra. Lei invece attende che le sue compagne di dormitorio dormano per andare a guardarsi attorno. Attraverso alcuni passaggi segreti, che Roger aveva già scoperto e di cui le aveva parlato, riesce ad avvicinarsi alla Sala Riunioni del centro e ad ascoltare una conversazione tra gli studiosi e la signora Coulter, in cui quest'ultima sgrida gli studiosi per la fuga dei daimon. Poi la Coulter si allontana e i due parlano della sua crudeltà, di come sembri godere dei tagli di daimon, perfino quando erano eseguiti nel modo più doloroso, a strappo, prima che venisse inventata la ghigliottina d'argento, molto più rapida. Lyra si sente male nel sentire questo, si lascia sfuggire un gemito e viene scoperta. Gli studiosi decidono di mettere subito lei nella ghigliottina e la portano nella stessa sala dove lei aveva trovato i daimon prigionieri. Fanno questo per impedire che lei vada in giro a terrorizzare gli altri bambini, e poi comunque a qualcuno bisognava fare quell'operazione.
Gli studiosi hanno appena messo Lyra e Pantalaimon ognuno in una gabbia e la grande lama d'argento sta per scattare, quando, attirata dal trambusto, arriva la signora Coulter. Che nel vedere Lyra imprigionata nella ghigliottina impallidisce e la libera immediatamente. Ma Lyra intanto, per il terrore di venir separata da Pantalaimon, è svenuta.


Capitolo 17 - Le streghe

Lyra rinviene nella stanza della signora Coulter ma si riprende subito. Le racconta d'essere stata rapita al ricevimento e poi di essere stata portata lì, e la donna pare crederle. Cerca di spiegarle che l'intercisione (così è chiamata l'operazione fatta per separare daimon e bambini) non è altro che un taglietto da nulla, fatto per il loro bene, per tenere lontana la Polvere che è una cosa cattiva. Le racconta che l'intercisione non ha alcun effetto negativo, tant'è vero che tutte le infermiere lì l'hanno fatta da piccole e sono perfettamente efficienti lo stesso (ma ora Lyra capisce perché sono tanto apatiche e i loro daimon tanto spenti). La signora Coulter in realtà mira ad altro. Vuole prendere l'aletiometro. Lyra, però, in previsione della fuga l'aveva già nascosto, assieme ai sui abiti pesanti, nel passaggio indicatole da Roger. Nella solita borsa ha qualcosa d'altro. Così finge di obbedire alla donna e quando questa apre l'involucro si vede assalita dal suo stesso insetto-spia.
Lyra ne approfitta per scappare e far suonare l'allarme antincendio. Poi, per dare più credibilità al tutto, va in cucina e appicca davvero un incendio. La stazione prende fuoco facilmente e il panico è grande.
Ma i bambini, guidati da Lyra che ricorda ancora le sue vittoriose battaglie nelle strade di Oxford, riescono a fuggire e a mettersi in salvo.
Intanto sono anche arrivati i gyziani e le streghe, che ingaggiano una furibonda lotta con gli studiosi e i tartari che li affiancano. La signora Coulter cerca di prendere Lyra con sé, ma viene fermata dalle streghe.
Quando la battaglia finisce la stazione di Bolvangar viene distrutta. I gyziani prendono con sé i bambini per riportarli a casa: per loro l'incubo è finito. Lyra e Roger invece, assieme a Iorek Byrnison, si imbarcano sul pallone aerostatico con Lee Scoresby. Serafina Pekkala e le sue streghe li trascineranno firno a Svalbard, per liberare Lord Asriel.


PARTE TERZA - SVALBARD


Capitolo 18 - Nebbia e ghiaccio

Il viaggio verso Svalbard è fantasmagorico, pare quasi di volare dentro l'aurora boreale. Serafina Pekkala racconta a Lyra la vera storia di Iorek (che sta dormendo e non sente nulla). Lui, prima di venir catturato a Trollesund, era il re degli orsi di Svalbard. Ma aveva avuto un incidente, in seguito al quale aveva ucciso un altro orso e quindi era stato deposto e messo al bando: se tornerà indietro, come intende fare, gli altri orsi lo uccideranno. Ora il nuovo re è Iofur Raknison, un tipo molto intrallazzato con l'Intendenza Generale per l'Oblazione, che ha dato una piega poco piacevole al mondo degli orsi, cercando più che può di farli assomigliare agli umani.
Ma il freddo è tanto e la strada è lunga, così, mentre le streghe trascinano il pallone, Lyra, Roger, Lee e Iorek si addormentano.
Il loro sonno viene spezzato da scossoni tremendi. Sono stati aggrediti dai Demoni delle Falesie, creature orribili e maleodoranti che vivono sulle scogliere all'estremo nord.
Lee e Iorek, aiutati dalle streghe, ingaggiano coi demoni una lotta formidabile, ma nel trambusto Lyra e Pantalaimon vengono sbalzati fuori dalla navicella del pallone aerostatico e precipitano al suolo.
Atterrano su un cumulo di neve nei pressi della scogliera e ben presto, tra i ghiacci e la nebbia che li avvolge, si rendono conto d'essere da soli.
Ma ad un tratto, mentre Lyra cerca di ritrovare l'orientamento, ecco comparire un orso corazzato. E' Iorek?
No, è un altro orso. Anzi, altri orsi. Sono gli orsi di Svalbard, che la fanno prigioniera e la conducono via.


Capitolo 19 - Prigionia

Lyra viene condotta nel grande palazzo che Iofur Raknison ha fatto costruire. Si tratta di un'imponente costruzione di pietra, a imitazione di una reggia umana, con fregi e sculture ma coperta di sule e guano. Perché Iofur è ossessionato dagli umani e vorrebbe essere come loro. Gli orsi altrimenti vivrebbero in case fatte di ghiaccio e avrebbero uno stile di vita molto più selvaggio, spartano e in un certo senso nobile rispetto a quanto Iofur sta cercando di imporre.
Lyra viene portata nelle prigioni, dove trova un altro prigioniero, un accademico mezzo matto il cui daimon è un serpente.
Questo, tra i vari deliri, spiega che Iofur è totalmente soggiogato dalla signora Coulter, e anche che se Iorek si avvicinasse a Svalbard sarebbe immediatamente ucciso, non avrebbe la possibilità di battersi in duello, perché è considerato un reietto.
Ma Lyra ha un'idea: quando si era nascosta nel Salotto Privato, ricorda ora, aveva sentito che gli accademici parlavano di Iofur e dicevano che il suo desiderio più grande è di avere un daimon. All'epoca lei non ci aveva fatto caso perché non sapeva nulla degli orsi corazzati, ma ora la cosa può tornarle utile.
Pantalaimon diventa un piccolo topo e le si nasconde in tasca, lei si fa ricevere da Iofur e gli dice di essere un daimon artificiale, creato in via sperimentale dall'Intendenza per Iorek (spiega la sua lontananza da lui col fatto di essere simile ai daimon delle streghe). Un daimon rende molto più forte un orso corazzato, ma lei vuole essere il daimon di Iofur. L'unico modo in cui Iofur può averla per sé è di vincere Iorek in regolare duello, altrimenti se lui lo facesse uccidere e basta lei si limiterebbe a svanire. Iorek è così desideroso di avere un daimon da credere a tutte le menzogne di Lyra e acconsente a sfidare Iorek a singolar tenzone.


Capitolo 20 - Senza quartiere

Lyra è spaventata di quel che ha fatto. Sa, dall'aletiometro, che Iorek sta arrivando, e allo stesso modo la bussole le dice di aver fiducia in Iorek, ma lei vede che Iofur è molto più grosso, e soprattutto non affaticato da un lungo viaggio tra i ghiacci. Teme per il suo amico. Ma questo, al suo arrivo, è felicissimo che la ragazzina sia riuscita a procurargli un'occasione del genere: battersi con Iofur è il suo più grande desiderio.
Lo scontro è terribile e i due orsi non si risparmiano colpi feroci, ma anche se Iofur è più grosso è indebolito dalla sua tendenza a voler essere umano, così Iorek vince, uccide Iofur e, come da regola, ne mangia il cuore tornando così a essere il re degli orsi corazzati.
Gli altri orsi esultano: finalmente possono tornare a essere orsi orgogliosi e non più pavide creature costrette a scimmiottare gli umani.
Il palazzo viene distrutto e i prigionieri liberati, ma Lord Asriel non è lì, è ancora più a nord.
Lyra scopre con l'aletiometro che la signora Coulter sta arrivando. Vuole qualcosa che Lyra ha e che serve a Lord Asriel. Ma cosa? L'aletiometro stesso? Lyra pensa che sia così, anche se è perplessa perché se così fosse lo strumento avrebbe risposto in modo diverso.
Ma decide egualmente di andare da Lord Asriel, accompagnata da Iorek, altri due orsi e Roger, che era rimasto con Iorek per tutto il tempo (si era nascosto solo fino alla fine del duello).


Capitolo 21 - Il benvenuto di Lord Asriel

Come prigioniero Lord Asriel è stato problematico per gli orsi. Di solito loro trattano i prigionieri politici con ogni riguardo perché, non si sa mai, potrebbero tornare al potere, e in quel caso agli orsi torna comodo averli trattati bene. Ma Lord Asriel avanza pretese altissime, e ne ottiene sempre ragione in virtù del timore che incute in tutti. Ha chiesto la costruzione di una residenza fatta come e dove diceva lui, si è fatto arrivare libri e strumenti filosofici per realizzare un laboratorio perfettamente aggiornato, riceve visite e insomma si comporta non da prigioniero ma da capo.
Quando Lyra e gli altri lo raggiungono lo trovano in una casa grande, perfettamente arredata e ricca di ogni comfort.
Lord Asriel appare sconcertato e anche spaventato nel vedere Lyra lì. Non è lei che voleva. Ma quando scorge anche Roger accanto a lei si tranquillizza e ordina che i bambini siano fatti mettere a proprio agio. Roger è spaventato, dice che Lord Asriel l'ha guardato con uno sguardo da lupo affamato e che lui gli fa ancor più paura della signora Coulter, ma Lyra cerca di convincerlo (e di convincersi) che è stata solo una falsa impressione, Lord Asriel doveva semplicemente essere stupito di vederla proprio lì.
Roger va a dormire e Lyra va a discutere con Lord Asriel. Lo rimprovera d'avergli sempre tenute segrete le sue origini e d'averla accolta freddamente nonostante tutte le fatiche che lei ha affrontato per raggiungerlo e portargli l'aletiometro.
Lord Asriel rimane così calmo e impassibile che alla fine anche lei si calma e gli racconta per filo e per segno cos'ha fatto da quella sera nel Salotto Privato. Poi gli chiede ragguagli sulla Polvere e lui decide di spiegarle tutto.
La Polvere è quello che fa funzionare l'aletiometro, è un elemento fatto da particelle simili agli elettroni ma che non vengono dal nostro mondo. Sono attratte dagli adulti ma non dai bambini. Cos'è? La Chiesa ritiene che abbia a che fare con il peccato originale. Quando Adamo ed Eva vivevano nell'Eden i loro daimon potevano mutare forma, ma quando essi mangiarono il frutto proibito i loro daimon presero una forma fissa. Dio disse ad Adamo: tu sei polvere e polvere ritornerai, e così la Chiesa ha chiamato Polvere quelle particelle.
Qualcuno pensa che la Polvere sia legata alla natura stessa di Dio e dell'uomo. L'Intendenza crede che la Polvere e il fatto che i daimon si fissino in una forma precisa con la crescita siano collegati: tagliando via ai bambini i daimon impediscono che questi si stabilizzino, in questo modo potrebbero tornare alla purezza primigenia ed essere allontanati dalla polvere e con essa dal peccato originale.
Ma non è tutto: Lord Asriel sa che al momento del taglio del daimon in un bambino si sprigiona un'energia fortissima, energia che potrebbe essere sfruttata per fare qualcosa di grandioso.
Se la Polvere viene dal mondo che si intravede nell'Aurora, allora vuol dire che così come la luce e la Polvere passano da un universo all'altro, allo stesso modo si può trovare un modo per far passare anche gli umani, trovando una giusta esplosione di energia.
E in quel mondo potrebbero essere concentrati tutto il male, il peccato e la morte che affliggono l'uomo: distruggendo quel mondo si distruggerebbe anche tutto il male, si sconfiggerebbe la morte.
Lord Asriel congeda Lyra rendendole l'aletiometro: senza i libri giusti lui non saprebbe neppure usarlo ed è certo che il Maestro l'abbia dato a lei da tenere, non per portarlo a lui.


Capitolo 22 - Tradimento

Lyra viene svegliata dall'agitato maggiordomo di Lord Asriel. E' preoccupato perché è successa una cosa stranissima. Subito dopo la conversazione avuta con Lyra, Lord Asriel appariva come un invasato, s'è fatto preparare la slitta, ha preso con sé Roger ed è partito. Lui aveva bisogno di un bambino per terminare il suo esperimento, e ha uno strano modo di fare: quando gli serve qualcosa trova comunque il modo di chiamarla a sé. Perciò era rimasto sconvolto nel vedere Lyra, perché non aveva richiesto proprio lei. Ma si era rincuorato nel vedere Roger.
Di colpo e con grande orrore Lyra comprende tutto: Lord Asriel vuole praticare l'intercisione su Roger per avere l'energia per passare il varco con l'altro mondo. Quel che lei aveva e a lui serviva non era l'aletiometro, ma Roger. Lei credeva di aver intrapreso il viaggio per salvarlo e invece l'aveva consegnato al suo carnefice.
Senza perdere tempo, Lyra chiama Iorek e gli altri orsi per seguire la slitta di Lord Asriel e fermarlo.
Ma vengono aggrediti prima da streghe nemiche e poi da uno zeppelin pieno di tartari agli ordini della signora Coulter. Gli orsi sono armati e Iorek abbandona i suoi alla battaglia, portando Lyra lungo le tracce della slitta, mentre intanto l'aurora boreale sfavilla attorno a loro tra lo scintillio delle nevi e l'oscurità fitta della notte polare.
I due seguono le tracce fino a un crepaccio, attraversato da un esile ponte di neve pressata. La slitta l'ha evidentemente attraversato ma Iorek è troppo pesante per farlo. Da qui in poi Lyra deve proseguire da sola. Attraversa il ponte che le crolla alle spalle. Ora non può più tornare indietro e non le resta che proseguire.


Capitolo 23 - Il ponte verso le stelle

Più su, verso nord, tra i ghiacci della banchisa e l'insondabile buio della Polvere e del cielo. Lyra si sente spaventata e sola, ma sa che non può fermarsi.
Lord Asriel sta ultimando la costruzione del suo apparecchio, quello che gli permetterà di aprire un varco tra i due mondi. L'altro mondo, l'altra città, già appare tra le coltri dell'aurora. Roger è spaventato, non ha modo di reagire e il daimon di Lord Asriel stringe tra i denti il suo.
Lyra e Pantalaimon cercano di fermarlo, riescono a liberare il daimon e i due bambini fuggono, ma il leopardo delle nevi riacciuffa immediatamente il daimon di Roger, glielo strappa via e il ragazzino muore sul colpo. Questo è quel che basta: il sole dell'altro mondo comincia a splendere sui ghiacci polari, il varco è stato aperto.
Ma lì compare anche la signora Coulter, e avviene quel che Lyra mai si sarebbe aspettata: lei e Lord Asriel volano l'una tra le braccia dell'altro e i due si legano in un bacio appassionato, mentre i loro daimon si scambiano effusioni.
Lord Asriel vuole partire per il nuovo mondo: l'apertura del varco significherà la fine della Chiesa e lui vuole esserne l'artefice. Chiede a Marisa, questo è il nome della signora Coulter, di seguirlo: insieme potranno vivere in un nuovo, migliore mondo.
Ma lei ha paura, la Chiesa bollerà l'apertura del varco come un'eresia, chi la sostiene sarà scomunicato... i due si lasciano, e mentre Lord Asriel si dirige verso quella città oltre le stelle, la signora Coulter si allontana, in lacrime.
Nessuno bada più a Lyra. Lei, accanto al corpo di Roger, è frastornata. E ad un tratto pensa che dopotutto i grandi potrebbero averle sempre mentito. La Polvere potrebbe essere una cosa buona e non cattiva. L'unico modo per dare un senso a tutto è andare lì, in quel mondo, e scoprire tutto quel che c'è da scoprire.
Senza paura, perché in fondo lei non è sola: ha sempre, e sempre avrà, il suo Pantalaimon con sé.

FINE LIBRO PRIMO

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2 Comments:

At 10:17 PM, Anonymous Anonimo said...

Un riassunto a dir poco ECCEZIONALE!!! Tutti i miei complimenti!!!

 
At 12:57 PM, Blogger YaCoB said...

mitico !!!! bel lavoro mi è stato molto utile

 

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